giovedì 26 aprile 2012

Dal PD di Ostra Vetere un’apertura seria alla realtà sociale


Nei giorni scorsi il Direttivo del PD di Ostra Vetere si è incontrato con Emanuele Lodolini e Cristian Mazzoni, rispettivamente Coordinatore provinciale e Coordinatore di zona del Partito Democratico. Dall’incontro è emerso con forza il desiderio di un maggiore interesse al dialogo con le realtà sociali locali.

Non è, infatti, più il momento delle scelte “comode”: la crisi della politica impone a tutte le forze politiche di prendere delle decisioni concrete per aumentare la partecipazione popolare alla gestione della cosa pubblica.
Proprio per questo motivo, il circolo di Ostra Vetere del Partito Democratico ha deciso di programmare una serie di incontri con le realtà sociali e politiche locali con lo scopo di valutare e condividere, insieme, il prossimo “programma di governo”. Un programma che non sia un semplice “sogno” ma che, partendo appositamente dalla concertazione e dal dialogo, si basi su elementi concreti, fatti ed azioni tangibili che possano permettere anche ai cittadini di valutare il buon andamento della classe politica.

Al contrario, invece, l’attuale Amministrazione Comunale dimostra di essere distante dai cittadini, attuando politiche come il recente “rimpasto” di metà mandato volte a confondere la popolazione, aumentando l’incertezza nella governabilità del Comune proprio in un momento (come quello attuale) in cui la crisi economica richiede certezze e risposte serie a tutte le istituzioni.

giovedì 19 aprile 2012

A proposito del museo civico – parrocchiale e della politica turistica


Sul Corriere Adriatico del 12 aprile scorso è apparsa una incredibile dichiarazione del sindaco Bello:”Il museo lo abbiamo fatto noi!”
E’ sorprendente come il sindaco riesca ad attribuirsi meriti che non ha!

La precedente amministrazione di centrosinistra,  per l’allestimento del museo civico parrocchiale, aveva a suo tempo provveduto all’acquisto dell’intero complesso ex monastero delle Clarisse, alla ristrutturazione e restauro di una parte della porzione dell’enorme edificio da destinare a museo, al restauro di tutte le tele e di tutte  le opere lignee che sarebbero state poi esposte nei nuovi locali, al trasferimento nella struttura dell’intero archivio storico, della biblioteca comunale e della antica biblioteca dei frati conventuali, dell’archivio dell’azienda Marulli.

L’importo dell’intero intervento si era aggirato attorno al milione di euro, di cui circa 400.000 finanziati dalla Provincia di Ancona.
L’unica realizzazione dell’amministrazione Bello è stata quella di esporre le tele (già restaurate a carico del Comune, della Soprintendenza per i Beni Artistici di Urbino e di alcuni sponsor privati) e le opere lignee (già restaurate a carico della Soprintendenza per i Beni Artistici di Urbino) per una spesa complessiva di circa 50.000 euro.

Ci vuole una bella faccia tosta per poter affermare:”Il museo lo abbiamo fatto noi!
E poi il sindaco, sempre nell’articolo del 12 aprile scorso, ha proseguito:”La sezione archeologica del museo aprirà entro la fine dell’anno!”
Speriamo che sia la volta buona, considerato che siamo arrivati al terzo annuncio di una prossima apertura che fino ad oggi non è mai arrivata.

Ma siamo sorpresi anche di più dal fatto che, mentre il sindaco elogia la politica dell’accoglienza messa in atto dalla sua amministrazione, nello stesso momento la Giunta decide di cambiare destinazione ad un edificio storico di prestigio, il palazzo De Pocciantibus, che già la precedente amministrazione di centrosinistra aveva provveduto ad acquistare, consolidare e restaurare, con un primo stralcio di lavori, per destinarlo ad albergo ristorante.

Da una parte si parla di accoglienza, dall’altra si blocca il progetto, in stato avanzato di realizzazione, di un albergo ristorante nel centro storico!
A noi sembra l’ennesima dimostrazione di come la politica della giunta Bello sia basata più sugli annunci ad effetto che sulle realizzazioni vere e proprie a favore della comunità amministrata.

mercoledì 11 aprile 2012

Museo civico – parrocchiale: a quando la sezione archeologica?

All’interno del museo civico – parrocchiale “Satellico” di Ostra Vetere, i cui locali, che ospitano anche l’archivio storico, la biblioteca dei frati conventuali e la biblioteca comunale “Tanfani”, sono stati inaugurati dalla precedente amministrazione di centro - sinistra nel febbraio del 2004, era stato realizzato un settore riservato a Ostra Antica, completo di bacheche per l’esposizione, che avrebbero dovuto accogliere i reperti più significativi rinvenuti nell’area archeologica, i documenti più interessanti degli scavi effettuati dal Baldoni agli inizi del 1900, le gigantografie e alcuni pannelli esplicativi relativi alla statua del padre dell’imperatore Traiano, conservata nel museo di arte e storia di Ginevra.

Nonostante il sindaco Bello abbia più volte esternato la volontà di proseguire nell’opera di completamento dell’allestimento museale, nonostante nella primavera del 2009 abbia dichiarato in una lettera al presidente del Centro di Cultura Popolare che a breve la sezione archeologica sarebbe stata completata, nonostante abbia ribadito nei giorni scorsi, in un articolo apparso sul Corriere Adriatico, la volontà di allestire la sezione archeologica del museo, ad oggi tutto è rimasto come allora né si conoscono atti amministrativi che fanno sperare in qualche passo in avanti.

Cioè le bacheche della sezione archeologica del museo sono desolatamente vuote e, quel che è peggio, sono utilizzate per altre funzioni espositive che niente hanno a che fare con le memorie dell’antico municipio romano di Ostra.

In questo come in altri casi viene confermata l’ormai nota modalità utilizzata dal sindaco Bello per amministrare la cosa pubblica: stendere una cortina fumogena di dichiarazioni ad effetto, che colpiscono l’immaginario della pubblica opinione e che procurano un momentaneo consenso, per nascondere l’incapacità di operare scelte e di impegnarsi in progetti concreti per il benessere della comunità amministrata.

A quando la sezione archeologica del museo civico – parrocchiale? Attendiamo una risposta concreta, possibilmente supportata da atti amministrativi.








sabato 7 aprile 2012

Qualche considerazione sulla verifica di metà mandato


Dopo lunga attesa, nei giorni scorsi, il sindaco Bello ha nominato i nuovi assessori e, come avevamo anticipato, è andato in scena il classico teatrino della politica: assessori ai quali erano state ritirate le deleghe con metodi, che essi stessi avevano definito degni di una dittatura sudamericana, che, senza battere ciglio, hanno accettato di riprendere posto all’interno della giunta e che, nel corso dell’ultima seduta del Consiglio comunale, non hanno aperto bocca per spiegare ai consiglieri i motivi che li hanno spinti a rientrare all’interno dell’esecutivo.

Quali sono i motivi che stanno dietro l’improvviso cambio di rotta dell’ass. Rotatori (UDC), il quale prima usa parole di fuoco contro il sindaco, che senza alcuna spiegazione gli ha revocato le deleghe, e pochi giorni dopo le accetta di nuovo: non apre bocca in Consiglio comunale, ma in un articolo apparso sul Corriere Adriatico lo scorso 29 marzo dichiara che “il confronto è servito per dare ulteriori motivazioni alla squadra che sarà chiamata ad operare a beneficio dei cittadini”.
Quali siano queste motivazioni né i consiglieri né i cittadini riescono ad intravederle dal momento che sia il sindaco sia i neoassessori non hanno voluto informare il Consiglio e la cittadinanza sui risvolti di questa strana verifica di metà mandato.

Noi crediamo che le motivazioni non riesca a intravederle nemmeno l’UDC che esce dalla verifica con un assessore in meno e che, contemporaneamente, perde anche un consigliere che ha rassegnato le dimissioni.

A questo punto siamo portati a pensare che il docile rientro di Rotatori in giunta sia basato su considerazioni e decisioni esclusivamente personali per niente condivise dal partito, che subisce un drastico ridimensionamento all’interno dell’esecutivo e della stessa maggioranza consiliare.
Ma il teatrino ha raggiunto i livelli più alti durante l’ultima seduta del Consiglio comunale quando il sindaco non ha aperto bocca sulle motivazioni della verifica appena conclusa e, al momento di procedere alla surroga di un consigliere di maggioranza dimissionario, non ha comunicato né il nominativo del dimissionario né quello del consigliere che doveva subentrare e che, guarda caso, non era presente in sala.

Come mai il sindaco, che ci ha abituato ai proclami e alle dichiarazioni ad effetto, non vuole parlare della verifica in consiglio comunale e si limita a qualche succinta dichiarazione sulla stampa?
Come mai cerca di far passare tutto sotto silenzio?

Ha cercato di far passare sotto silenzio la stangata della tariffa dei rifiuti, non ha mai risposto alle sollecitazioni di chi gli chiedeva di conoscere le voci di spesa della tassa rifiuti dell’anno 2011, adesso non vuole spiegare all’opinione pubblica le motivazioni del rimpasto di giunta.
Speriamo vivamente che informerà in maniera adeguata il consiglio e i cittadini quando la giunta comunale sarà chiamata a stabilire le aliquote della nuova tassa che sostituirà l’I.C.I. e cioè l’I.M.U.

O cercherà ancora una volta di mettere le mani, in silenzio, dentro le tasche dei cittadini già abbondantemente spremuti dalle imposte comunali?