domenica 17 aprile 2011

Referendum: 4 SI per il PD della provincia di Ancona


Energia nucleare:

No al nucleare. Non è una scelta dettata, come vorrebbe sostenere il Governo, "dall'emozione", in seguito alla tragedia del Giappone, per quanto riguarda il nucleare di oggi, restano del tutto irrisolti i problemi di impatto ambientale, sicurezza della popolazione e, in particolare, di smaltimento delle scorie radioattive, inoltre anche il c.d. nucleare di quarta generazione è, allo stato attuale della ricerca, una tecnologia non ancora concreta ed attuabile; gli studi presentati a sostegno del programma energetico nucleare sono segnati più dalle ragioni della propaganda che della realtà: è falso che il nucleare ridurrebbe i costi per le famiglie, infatti senza un forte sostegno pubblico l'attuale nucleare non è competitivo e i costi ricadrebbero proprio sulle tasche degli italiani, che già oggi ogni anno pagano 400 milioni di euro sulle bollette elettriche per smaltire le scorie del vecchio nucleare.

Il Partito Democratico crede sia necessario che il Governo doti il paese di un Piano Energetico che metta al cuore dello sviluppo della produzione di energia elettrica le energie rinnovabili, che paesi come la Germania hanno fatto crescere - con grande successo anche sul piano occupazionale - al punto da non giudicare impossibile il raggiungimento dell'obbiettivo di una copertura fino al 40% del fabbisogno. Troviamo particolarmente sciagurata la sospensione degli incentivi che ha operato il Governo, generando una grave situazione di incertezza - a fronte di investimenti privati già decollati - che mette a repentaglio, secondo le associazioni di settore, 250.000 posti di lavoro.

Sì al sole, no al nucleare. Al referendum sul nucleare votiamo SI'.



Acqua pubblica (entrambi i quesiti)

Il Partito Democratico ha condotto una dura opposizione al disegno di privatizzazione forzata dell'acqua imposto dal governo Berlusconi, approvato a colpi di fiducia con la falsa motivazione di rispondere a un obbligo comunitario in realtà inesistente. Le norme fatte approvare dal governo Berlusconi espropriano gli enti locali della loro autonomia e responsabilità, li espongono al rischio di soccombere alla forza di monopoli privati retti da poche grandi aziende spesso del tutto estranee ai contesti territoriali in cui viene svolto il servizio. Come affermato nell'Assemblea Nazionale del 4-5 febbraio scorsi, la privatizzazione forzata imposta dal governo é un disegno da contrastare con grande determinazione. Solo a partire da un intervento legislativo di riforma complessiva del settore è possibile realizzare gli obiettivi irrinunciabili della tutela delle acque, dell'accessibilità per tutti, di un uso razionale della risorsa garantendo l'equità delle tariffe e della massima qualità ed efficienza del servizio e, insieme a questi, della copertura totale del servizio di depurazione sull'intero territorio nazionale e della gestione sostenibile della risorsa acqua, eliminando dispersioni, sprechi e usi inappropriati.

Il Partito democratico ha presentato una propria proposta di legge assumendo quindi come principi guida la natura di bene pubblica della risorsa acqua e quindi la proprietà demaniale della risorsa e delle infrastrutture; la gestione industriale del servizio idrico integrato; la necessità di una forte regolazione e controllo pubblico sulle gestioni con l'istituzione di una autorità nazionale di regolazione, compartecipata dallo Stato e dalle regioni; il ruolo fondamentale degli enti locali nelle scelte di affidamento del servizio idrico integrato nel pieno rispetto dei principi generali, degli standard di qualità, dei livelli minimi essenziali fissati a tutela dell'interesse pubblico e dei diritti dei cittadini; la natura della tariffa come corrispettivo del servizio idrico integrato da modulare con una tariffa sociale e con un tariffa che incentivi il risparmio idrico; la necessità di vincoli chiari alla realizzazione degli investimenti necessari per il miglioramento del servizio con un impegno al riequilibrio territoriale per garantire lo stesso livello di servizio in ogni area del paese.

Ai due quesiti referendari sull'acqua votiamo SI'.



Legittimo impedimento

I deputati del Partito Democratico hanno votato contro il legittimo impedimento perché riproduce nella sostanza il lodo Alfano, una legge censurata dalla Corte costituzionale. E' una norma che stravolge il concetto di legittimo impedimento, un termine disciplinato nel processo penale come un punto di equilibrio tra il diritto alla difesa ed il corretto esercizio della giurisdizione. Al fondo di questa legge non esiste un'esigenza di giustizia e di tutela dei cittadini. Questa norma non ha un carattere generale ed astratto, è solo un meccanismo artificioso di tutela di una sola persona, un trucco per sottrarla ai procedimenti giudiziari in corso.

Al referendum per abrogare il legittimo impedimento votiamo SI'.

sabato 9 aprile 2011

Il Partito Democratico di Ostra Vetere incontra i giovani















Il Partito Democratico di Ostra Vetere incontra i giovani, si mette in ascolto e si confronta con una generazione che vive un profondo disagio, una generazione “senza”. “Una generazione senza lavoro, senza futuro, senza sogni” ha introdotto così la serata, giovedì 7 aprile, il consigliere regionale Gianluca Busilacchi citando un libro Ilvo Diamanti di alcuni anni fa.
“Potrei cominciare questo nostro incontro illustrandovi le tre proposte di legge del Partito Democratico del progetto “Precarietà Zero” per regolare il tirocinio, gli stage e la pratica professionale” ha proseguito poi il consigliere Busilacchi “ ma questo lo protremo fare in un secondo incontro. Stasera vorrei sapere da voi cosa pensate, della politica e della scuola per esempio e vorrei sapere cosa pensate che il Partito Democratico possa fare. Da parte mia vi posso dire come intendo io la politica: come un servizio alla comunità, questa è la bella politica”.

E i giovani intervenuti non si sono fatti pregare. Tante le riflessioni a partire proprio dalla difficoltà di far capire ai propri coetanei “che non siamo tutti uguali e che la politica va intesa come servizio alla comunità e al territorio”. Ne esce fuori un quadro in cui “è più semplice seguire la scia berlusconiana che porta all' individualismo, a pensare solo al proprio tornaconto senza una visione comunitaria dei problemi”.

Al Partito Democratico i giovani di Ostra Vetere chiedono ricambio generazionale e una migliore comunicazione e informazione.

Per quanta riguarda la scuola ed il lavoro i giovani intervenuti non hanno avuto dubbi: “ci vuole meritrocrazia e formazione”.

“Questa sera abbiamo aperto un canale di comunicazione con voi che, se siete qui, vuol dire che avete a cuore i temi della vostra generazione e della vostra comunità” ha concluso il coordinatore del Circolo Osvaldo Rotatori “Credo che questa sia un'occasione di crescita molto importante e mi auguro altri e proficui incontri come questo”.

Il nostro tempo è adesso, la vita non aspetta!