martedì 1 settembre 2009

Dario Franceschini a Senigallia



Senigallia Tour elettorale senigalliese per Dario Franceschini, candidato alla segreteria del Pd, che è intervenuto ieri in un’affollata piazza Roma a presentare il neonato “Coordinamento per Dario Franceschini segretario” di Senigallia. “Fiducia, regole, uguaglianza e merito”, le cinque parole chiave che sintetizzano l’idea di Partito per Dario Franceschini.

“Questa piazza così calorosa in un giorno di fine agosto, è l’ennesima riprova che l’immagine negativa che vorrebbero far passare del nostro imminente congresso di Partito, è sbagliata - esordisce Franceschini -. In realtà siamo di fronte ad un grande momento di riflessione e discussione. In realtà c’è una grande voglia di discutere e partecipare”. Per il segretario Franceschini, due sono le garanzie importanti da dare agli elettori delle primarie del 25 ottobre. La prima riguarda il sostegno di tutti, “comunque vada”, al segretario eletto, la seconda la capacità del nuovo partito di parlare con “una voce sola”.

“Bisogna smetterla di riempire le pagine dei giornali con i distinguo - incalza Franceschini - dobbiamo dimostrare la nostra capacità di tenere distinto il dibattito congressuale interno con le dichiarazioni finali e pubbliche che devono essere fatte tutte con la stessa voce”. Quello che descrive Franceschini, è un partito vicino al mondo del lavoro “composto da lavoratori e da imprese”, un partito che in questo periodo di profonda crisi, è stato capace di fare proposte concrete in parlamento tutte bocciate. “Fare proposte e fare opposizione, questi gli elementi di un grande partito. Dobbiamo liberarci dallo stereotipo per cui ogni volta che ci si oppone si fa dell’antiberlusconismo. Noi facciamo opposizione, perché una grande forza riformista deve opporsi e denunciare ogni qualvolta lo ritenga giusto ed allo stesso tempo difendere le regole fondative della nostra democrazia”.


Franceschini denuncia l’atteggiamento d’intimidazione della maggioranza rispetto agli ultimi avvenimenti che coinvolgono i direttori di Repubblica e Avvenire, e la necessità di contrastare un pericoloso senso di assuefazione tra i cittadini. “Il sistema dei giornali è di fatto condizionato dal conflitto d’interessi, e la nostra parte politica ha una grossa responsabilità in questo senso, non avendolo rimosso quando poteva farlo” dichiara il segretario e lancia la proposta di “una grande battaglia che riguarda tutti”, per la libertà di stampa. In prima fila, ad applaudire il segretario Franceschini, il Presidente della Regione Gian Mario Spacca, la Presidente della Provincia Patrizia Casagrande.


di Maria Pettinari
dal Corriere Adriatico di martedì 1 settembre 2009

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