Dopo lunga attesa, nei giorni scorsi, il sindaco Bello ha nominato i nuovi assessori e, come avevamo anticipato, è andato in scena il classico teatrino della politica: assessori ai quali erano state ritirate le deleghe con metodi, che essi stessi avevano definito degni di una dittatura sudamericana, che, senza battere ciglio, hanno accettato di riprendere posto all’interno della giunta e che, nel corso dell’ultima seduta del Consiglio comunale, non hanno aperto bocca per spiegare ai consiglieri i motivi che li hanno spinti a rientrare all’interno dell’esecutivo.
Quali sono i motivi che stanno dietro l’improvviso cambio di rotta dell’ass. Rotatori (UDC), il quale prima usa parole di fuoco contro il sindaco, che senza alcuna spiegazione gli ha revocato le deleghe, e pochi giorni dopo le accetta di nuovo: non apre bocca in Consiglio comunale, ma in un articolo apparso sul Corriere Adriatico lo scorso 29 marzo dichiara che “il confronto è servito per dare ulteriori motivazioni alla squadra che sarà chiamata ad operare a beneficio dei cittadini”.
Quali siano queste motivazioni né i consiglieri né i cittadini riescono ad intravederle dal momento che sia il sindaco sia i neoassessori non hanno voluto informare il Consiglio e la cittadinanza sui risvolti di questa strana verifica di metà mandato.
Noi crediamo che le motivazioni non riesca a intravederle nemmeno l’UDC che esce dalla verifica con un assessore in meno e che, contemporaneamente, perde anche un consigliere che ha rassegnato le dimissioni.
A questo punto siamo portati a pensare che il docile rientro di Rotatori in giunta sia basato su considerazioni e decisioni esclusivamente personali per niente condivise dal partito, che subisce un drastico ridimensionamento all’interno dell’esecutivo e della stessa maggioranza consiliare.
Ma il teatrino ha raggiunto i livelli più alti durante l’ultima seduta del Consiglio comunale quando il sindaco non ha aperto bocca sulle motivazioni della verifica appena conclusa e, al momento di procedere alla surroga di un consigliere di maggioranza dimissionario, non ha comunicato né il nominativo del dimissionario né quello del consigliere che doveva subentrare e che, guarda caso, non era presente in sala.
Come mai il sindaco, che ci ha abituato ai proclami e alle dichiarazioni ad effetto, non vuole parlare della verifica in consiglio comunale e si limita a qualche succinta dichiarazione sulla stampa?
Come mai cerca di far passare tutto sotto silenzio?
Ha cercato di far passare sotto silenzio la stangata della tariffa dei rifiuti, non ha mai risposto alle sollecitazioni di chi gli chiedeva di conoscere le voci di spesa della tassa rifiuti dell’anno 2011, adesso non vuole spiegare all’opinione pubblica le motivazioni del rimpasto di giunta.
Speriamo vivamente che informerà in maniera adeguata il consiglio e i cittadini quando la giunta comunale sarà chiamata a stabilire le aliquote della nuova tassa che sostituirà l’I.C.I. e cioè l’I.M.U.
O cercherà ancora una volta di mettere le mani, in silenzio, dentro le tasche dei cittadini già abbondantemente spremuti dalle imposte comunali?