sabato 13 febbraio 2010
Lettera del Segretario Palmiro Ucchielli
Carissimi,
siamo ad un passaggio nuovo ed inedito della storia del riformismo marchigiano. Come sapete ha preso il via un nuovo progetto politico per il governo della nostra regione.Intorno alla ricandidatura del presidente uscente Gian Mario Spacca si sono ritrovati, oltre al nostro partito, l’Unione di Centro, l’Italia dei Valori, Alleanza riformista (Dc, Psi, Mre), i Verdi, le Liste civiche Marche e il partito Pensionati, i quali hanno siglato un accordo politico-programmatico che vuol contribuire ad aprire una nuova fase del governo riformista delle Marche e dare un contributo alla costruzione dell’alternativa al centrodestra e a Berlusconi su scala nazionale.
Le elezioni del prossimo 28/29 marzo costituiranno la cartina di tornasole per capire se gli italiani vogliono un’alternativa credibile e praticabile al centrodestra, come noi crediamo che sia. Il nostro obiettivo è quello di vincere in un buon numero di regioni, affinchè si apra la possibilità di dare un governo diverso all’Italia, capace di affrontare i numerosi problemi che, specie in un momento di crisi come l’attuale, stanno sul tappeto e vi rimarranno per lungo tempo.
Nel perseguire questo obiettivo nelle Marche abbiamo ragionato con tutte le forze disponibili, consapevoli che anche nel nostro territorio regionale il centrosinistra così come lo abbiamo conosciuto non basta più. Stanno ad evidenziarlo i risultati elettorali delle elezioni europee e amministrative del 2009 e il fatto che il centrodestra ha conquistato nel tempo importanti avamposti specie nel sud della regione, ma non solo; penso alle Province di Ascoli Piceno e Macerata, alla città di Fano, mentre s’insediano sul territorio forze politiche estranee alla nostra cultura regionale come la Lega e il Pdl non è più il “partito di plastica” di cui abbiamo tanto volte parlato con una certa superficialità. E’ di fronte a questo panorama che diventa imprescindibile nella nostra regione, al di là della necessità nazionale di accorciare le distanze tra le opposizioni presenti in Parlamento (Pd, Udc e Idv), il rapporto con pezzi di mondo moderato e con l’Udc, se non vogliamo che l’illusione dell’autosufficienza del centrosinistra così come l’abbiamo conosciuto ci consegni tristi sorprese. Non solo; è proprio di fronte a questo scenario che abbiamo tutti il dovere di metterci in discussione per dar vita ad un progetto nuovo e più incisivo, che non sia solo difensivo nei confronti dell’aggressività del centrodestra, ma che metta in campo una nuova tensione e nuove energie nell’affrontare con maggiore efficacia e nettezza temi centrali da cui dipende la possibilità per le Marche di uscire a testa alta dalla crisi: lavoro, energia, infrastrutture, sanità, assetto del territorio, nuova economia che metta al centro la cultura, la valorizzazione ambientale, il turismo, l’innovazione, la ricerca e la conoscenza, lo snellimento burocratico e la semplificazione dei livelli di sottogoverno, la sicurezza.
Da questo punto di vista sarebbe grave che forze politiche che hanno fatto scelte congressuali nel nome di una sinistra di governo non comprendessero l’importanza di far parte di un’alleanza che vuol impedire al centrodestra di conquistare anche la Regione Marche, sottovalutando il disegno nazionale dell’alternativa e preferendo accodarsi a forze dell’estrema sinistra, verso le quali nessuno ha posto veti, né esercitato discriminazioni. Su questo punto è bene essere chiari: fin dall’inizio della costruzione della proposta per il governo delle Marche il nostro compito, in linea con il recente mandato congressuale, è stato quello di costruire alleanze larghe per le elezioni regionali e questo abbiamo cercato di fare con pazienza e tenacia. In questo quadro era chiaro fin dall’inizio, e noi lo abbiamo sempre sostenuto, che il rapporto con l’Udc, per le ragioni che ho sopra richiamato, sarebbe stato strategico. Non condividerlo avrebbe chiaramente messo a repentaglio, come poi è accaduto, l’unità di tutti per la quale abbiamo tuttavia lavorato fino all’ultimo momento.
E’ stato a fronte delle reciproche difficoltà di tipo politico e programmatico tra l’Udc e le forze dell’estrema sinistra che si è definito il perimetro della coalizione programmatica, riformista e di governo che oggi presentiamo ai cittadini. Ciononostante abbiamo sempre avanzato e continuiamo a farlo la possibilità di un coinvolgimento di tipo istituzionale, rivolto a quelle forze con le quali abbiamo condiviso l’esperienza di governo e che oggi hanno preso un’altra strada. Ora, però, sta di fronte a noi il lavoro impegnativo di far vivere la candidatura del Presidente Spacca e la coalizione riformista che lo sostiene come una nuova opportunità per i marchigiani, che chiedono un governo concreto e decisioni rapide ed efficaci. Dobbiamo mettere al centro le nostre idee, i contenuti, le tante cose buone fatte e l’idea che abbiamo delle Marche del futuro, di fronte ad un centrodestra alleato della Destra e della Lega. Non dobbiamo inasprire la polemica con le forze dell’estrema sinistra, che pure per esigenze elettoralistiche tenderanno a farlo, ma neppure subirne le versioni di comodo, consapevoli che la storia e la cultura della sinistra italiana sono patrimonio e realtà del più grande partito di centrosinistra dell’Europa, il Partito Democratico. Anzi dovremo rivolgerci anche all’elettorato di quelle forze, affinchè esprima un voto utile, contro il centrodestra e il leghismo e per un governo democratico e riformatore.
Occorre, invece, mettere in campo tutta la nostra forza organizzata, supportare tutti i candidati, coinvolgere nuove risorse e dispiegare sul territorio un lavoro capillare, attraverso tante iniziative e contatti con i cittadini, le realtà associate ed organizzate, i mondi vitali della nostra città-regione.Abbiamo di fronte una grande sfida: aprire una nuova fase politica in Italia e nelle Marche, vincere nella nostra regione, affermare un nuovo progetto politico riformista, far diventare il PD il partito più votato dai marchigiani, imprimere un’ulteriore innovazione alla tradizione di buongoverno di cui siamo stati e saremo protagonisti.Ci aspetta un grande lavoro, confido su ciascuno di voi. Un abbraccio.
Ancona, 11 febbraio
Sen. Palmiro Ucchielli
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