Martedì 2 marzo alle ore 21.00 alla Sala San Sebastiano di Ostra Vetere incontro con Michelangelo Guzzonato candidato alle prossime elezioni regionali del 28 e 29 marzo. Coordinerà l'incontro Lorella Campolucci coordinatrice del Circolo di Ostra Vetere.
giovedì 25 febbraio 2010
martedì 16 febbraio 2010
Dalle Marche un'altra Italia - Convention del PD Provincia di Ancona
Sabato 20 febbraio 2010 alle ore 10.00 a Loreto, presso il Cinema Comunale in Piazza Garibaldi, si terrà la Convention del Partito Democratico della provincia di Ancona.
In questa giornata, che di fatto aprirà la campagna elettorale per le elezioni regionali, interverranno Emanuele Lodolini Segretario provinciale del PD, il Segretario regionale del PD Sen. Palmiro Ucchielli ed il Presidente della Regione Marche Gian Mario Spacca.
In questa giornata, che di fatto aprirà la campagna elettorale per le elezioni regionali, interverranno Emanuele Lodolini Segretario provinciale del PD, il Segretario regionale del PD Sen. Palmiro Ucchielli ed il Presidente della Regione Marche Gian Mario Spacca.
sabato 13 febbraio 2010
Lettera del Segretario Palmiro Ucchielli
Carissimi,
siamo ad un passaggio nuovo ed inedito della storia del riformismo marchigiano. Come sapete ha preso il via un nuovo progetto politico per il governo della nostra regione.Intorno alla ricandidatura del presidente uscente Gian Mario Spacca si sono ritrovati, oltre al nostro partito, l’Unione di Centro, l’Italia dei Valori, Alleanza riformista (Dc, Psi, Mre), i Verdi, le Liste civiche Marche e il partito Pensionati, i quali hanno siglato un accordo politico-programmatico che vuol contribuire ad aprire una nuova fase del governo riformista delle Marche e dare un contributo alla costruzione dell’alternativa al centrodestra e a Berlusconi su scala nazionale.
Le elezioni del prossimo 28/29 marzo costituiranno la cartina di tornasole per capire se gli italiani vogliono un’alternativa credibile e praticabile al centrodestra, come noi crediamo che sia. Il nostro obiettivo è quello di vincere in un buon numero di regioni, affinchè si apra la possibilità di dare un governo diverso all’Italia, capace di affrontare i numerosi problemi che, specie in un momento di crisi come l’attuale, stanno sul tappeto e vi rimarranno per lungo tempo.
Nel perseguire questo obiettivo nelle Marche abbiamo ragionato con tutte le forze disponibili, consapevoli che anche nel nostro territorio regionale il centrosinistra così come lo abbiamo conosciuto non basta più. Stanno ad evidenziarlo i risultati elettorali delle elezioni europee e amministrative del 2009 e il fatto che il centrodestra ha conquistato nel tempo importanti avamposti specie nel sud della regione, ma non solo; penso alle Province di Ascoli Piceno e Macerata, alla città di Fano, mentre s’insediano sul territorio forze politiche estranee alla nostra cultura regionale come la Lega e il Pdl non è più il “partito di plastica” di cui abbiamo tanto volte parlato con una certa superficialità. E’ di fronte a questo panorama che diventa imprescindibile nella nostra regione, al di là della necessità nazionale di accorciare le distanze tra le opposizioni presenti in Parlamento (Pd, Udc e Idv), il rapporto con pezzi di mondo moderato e con l’Udc, se non vogliamo che l’illusione dell’autosufficienza del centrosinistra così come l’abbiamo conosciuto ci consegni tristi sorprese. Non solo; è proprio di fronte a questo scenario che abbiamo tutti il dovere di metterci in discussione per dar vita ad un progetto nuovo e più incisivo, che non sia solo difensivo nei confronti dell’aggressività del centrodestra, ma che metta in campo una nuova tensione e nuove energie nell’affrontare con maggiore efficacia e nettezza temi centrali da cui dipende la possibilità per le Marche di uscire a testa alta dalla crisi: lavoro, energia, infrastrutture, sanità, assetto del territorio, nuova economia che metta al centro la cultura, la valorizzazione ambientale, il turismo, l’innovazione, la ricerca e la conoscenza, lo snellimento burocratico e la semplificazione dei livelli di sottogoverno, la sicurezza.
Da questo punto di vista sarebbe grave che forze politiche che hanno fatto scelte congressuali nel nome di una sinistra di governo non comprendessero l’importanza di far parte di un’alleanza che vuol impedire al centrodestra di conquistare anche la Regione Marche, sottovalutando il disegno nazionale dell’alternativa e preferendo accodarsi a forze dell’estrema sinistra, verso le quali nessuno ha posto veti, né esercitato discriminazioni. Su questo punto è bene essere chiari: fin dall’inizio della costruzione della proposta per il governo delle Marche il nostro compito, in linea con il recente mandato congressuale, è stato quello di costruire alleanze larghe per le elezioni regionali e questo abbiamo cercato di fare con pazienza e tenacia. In questo quadro era chiaro fin dall’inizio, e noi lo abbiamo sempre sostenuto, che il rapporto con l’Udc, per le ragioni che ho sopra richiamato, sarebbe stato strategico. Non condividerlo avrebbe chiaramente messo a repentaglio, come poi è accaduto, l’unità di tutti per la quale abbiamo tuttavia lavorato fino all’ultimo momento.
E’ stato a fronte delle reciproche difficoltà di tipo politico e programmatico tra l’Udc e le forze dell’estrema sinistra che si è definito il perimetro della coalizione programmatica, riformista e di governo che oggi presentiamo ai cittadini. Ciononostante abbiamo sempre avanzato e continuiamo a farlo la possibilità di un coinvolgimento di tipo istituzionale, rivolto a quelle forze con le quali abbiamo condiviso l’esperienza di governo e che oggi hanno preso un’altra strada. Ora, però, sta di fronte a noi il lavoro impegnativo di far vivere la candidatura del Presidente Spacca e la coalizione riformista che lo sostiene come una nuova opportunità per i marchigiani, che chiedono un governo concreto e decisioni rapide ed efficaci. Dobbiamo mettere al centro le nostre idee, i contenuti, le tante cose buone fatte e l’idea che abbiamo delle Marche del futuro, di fronte ad un centrodestra alleato della Destra e della Lega. Non dobbiamo inasprire la polemica con le forze dell’estrema sinistra, che pure per esigenze elettoralistiche tenderanno a farlo, ma neppure subirne le versioni di comodo, consapevoli che la storia e la cultura della sinistra italiana sono patrimonio e realtà del più grande partito di centrosinistra dell’Europa, il Partito Democratico. Anzi dovremo rivolgerci anche all’elettorato di quelle forze, affinchè esprima un voto utile, contro il centrodestra e il leghismo e per un governo democratico e riformatore.
Occorre, invece, mettere in campo tutta la nostra forza organizzata, supportare tutti i candidati, coinvolgere nuove risorse e dispiegare sul territorio un lavoro capillare, attraverso tante iniziative e contatti con i cittadini, le realtà associate ed organizzate, i mondi vitali della nostra città-regione.Abbiamo di fronte una grande sfida: aprire una nuova fase politica in Italia e nelle Marche, vincere nella nostra regione, affermare un nuovo progetto politico riformista, far diventare il PD il partito più votato dai marchigiani, imprimere un’ulteriore innovazione alla tradizione di buongoverno di cui siamo stati e saremo protagonisti.Ci aspetta un grande lavoro, confido su ciascuno di voi. Un abbraccio.
Ancona, 11 febbraio
Sen. Palmiro Ucchielli
lunedì 8 febbraio 2010
Una sera con Rosy Bindi a parlare di laicità, partecipazione e questione morale
Il popolo del Partito Democratico a raccolta intorno alla Presidente Rosy Bindi ed ai grandi temi etici della politica. Grande partecipazione per l'incontro organizzato venerdì al Centro Sociale di Pongelli di Ostra Vetere dai Circoli di Ostra Vetere, Ostra e Serra de Conti.
L'occasione per la riflessione su partecipazione, legalità e laicità, è stata la presentazione del libro della Presidente “Quel che è di Cesare” edito da Laterza. Durante la serata, a cui hanno partecipato l'On. Oriano Giovannelli e l'assessore Regionale all'istruzione Stefania Benatti, coordinata dal giornalista dell'Espresso Marco Damilano, Rosy Bindi ha ripercorso la sua esperienza di cattolica democratica impegnata nella politica e nella società.
“Questo libro” ha detto la Presidente “celebra l'orgoglio della cultura dei cattolici democratici, ma allo stesso tempo, critica la pigrizia di certi cattolici che invece non stanno facendo molto”.
Immigrazione, questione morale, giustizia sociale sono le sfide, secondo Rosy Bindi, del “nostro tempo così complicato. Il progetto del PD è la risposta a queste sfide, ed i cattolici democratici sono artefici di questo progetto, perchè c'è una certa coesione tra i valori del vangelo e le scelte del PD”.
Difende con forza la laicità dello Stato “è tempo che i cattolici riscoprano il grande valore del dialogo con chi la pensa diversamente. Perciò una legge dello stato laico deve essere una sintesi, non ci s'impone la visione della vita. Questa si chiama laicità, rispetto dello Stato, non uso strumentale della religione”.
"(..) E' importante tornare a dialogare dei grandi temi della politica (..) Sembrano venuti meno le idee guida, come se avessimo smarrito la bussola. E quando vengono meno le idee ed i progetti, è facile trovare chi ne ha per tutti (..)"
Immigrazione: "(..)Coniugare sicurezza e solidarietà. Il nostro futuro è quello di avere paura o quello d'investire nell'integrazione? Chi fa politica da cattolico dovrebbe trovare la strada dell'integrazione. C'è un modello di società che possiamo contribuire a costruire (..)"
Giustizia sociale: "(..) Questo è un mondo che non regge più. La differenza tra ricchi e poveri è più profonda di quella tra bianchi e neri. La giustizia sociale è un principio che è un pò cattolico, un pò comunista, un pò socialista, insomma: democratico (..)"
Alternativa di governo: " (..) Penso che Berlusconi sia battibile elettoralmente, molto più difficile sarà scalfirne l'egemonia nella società (il berlusconismo ndr) Berlusconi è l'interprete di questo Paese. Il consenso si costruisce dialogando, dobbiamo ritornare al popolo che in questo momento è ben rappresentato da Berlusconi.(..) Per partito radicato nel territorio penso a delle persone che stanno insieme ad altre persone (..) Per alternativa s'intende una condivisione di programmi e progetti e non una somma di partiti. L'UDC può essere un potenziale alleato come si sta prefigurando in alcune regioni (anche nelle Marche ndr) ma si deve tendere ad un'alleanza all'argata all'UDC e non ristretta all'UDC (..)"
di Maria Pettinari
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