Care amiche e cari amici coordinatori,
siamo ormai agli sgoccioli di questa campagna elettorale. Abbiamo lavorato tanto in queste settimane e vi ringrazio per tutto l’impegno e la passione che avete profuso in questa straordinaria avventura. Siamo giunti al momento decisivo perché, è proprio in questi ultimi giorni, che molti cittadini decidono se andare a votare e quale partito scegliere.
Le ricerche e i sondaggi che sono state effettuati ci dicono che la partita è tutta ancora da giocare e le ultime ore saranno quelle decisive.
Mai come in queste elezioni il peso dei cittadini ancora indecisi può far pendere la bilancia da un parte o dall’altra.
La grande maggioranza degli elettori incerti, quasi il 70%, è di centrosinistra e potrebbe scegliere il Partito Democratico. Per farlo, però, ha bisogno di trovare il convincimento, le motivazioni e le leve per esprimere, con consapevolezza, il proprio voto. La maggior parte di questi, infatti, non sono cittadini disinteressati, disinformati o distanti dalla politica. Non si tratta, quindi, soltanto di chiedergli di votare il PD ma anche di esporre e di motivare le ragioni di tale scelta.
E’ necessario uno sforzo straordinario sotto questo punto di vista. Occorre raggiungerli nella loro quotidianità (al lavoro, a casa, al supermercato, all’uscita della scuola mentre prendono i figli) parlargli, sentire i loro problemi e raccontargli del progetto del Partito Democratico, un partito nato con la gente e per la gente.
E’ importante far loro capire che non è un partito calato dall’alto (anche per l’esperienza del suo leader, Sindaco di Roma) ma un partito che ha nel territorio - e nelle risposte ai bisogni concreti delle persone – la cifra del fare politica.
Il costo della vita, il lavoro, la sicurezza personale e sociale, lo sviluppo, sono i temi chiave, quelli che più interessano i cittadini, in particolare gli elettori ancora indecisi.
A questi bisogni il programma del PD risponde con proposte concrete, da mettere in campo nei primi 100 giorni.
Il Partito Democratico è quello di Veltroni ed è quello che già governa la Regione. Vale la pena ricordare alcune misure importanti di questi ultimi anni:
- è stato stipulato un accordo, unica regione in Italia, sottoscritto da tutte le associazioni del commercio, per bloccare l’aumento dei prezzi;
- le politiche del lavoro hanno fatto crescere il numero degli occupati e ridotto il tasso di disoccupazione al 3,9%, il più basso in Italia, ed il nuovo piano sul lavoro lo renderà più sicuro e più stabile;
- sono state tagliate le spese della Pubblica Amministrazione (la Regione Marche, oggi, è quella che spende meno in Italia) e le risorse liberate sono state destinate alla sicurezza personale e sociale (più e migliori servizi sociosanitari, più controllo del territorio da parte delle forze dell’ordine);
- è stata ridotta la pressione fiscale e le Marche sono l’unica regione che ha restituito soldi ai cittadini;
- sono stati avviati i cantieri per migliorare la mobilità;
- è partito il piano per portare la banda larga (internet) in tutta la regione.
Questo è il PD che governa, che non vive chiuso nei palazzi, che si prende carico dei problemi della gente e parla il linguaggio dei cittadini comuni.
Occorre farci conoscere sotto questo punto di vista. Non basta, infatti, diffondere il materiale elettorale: insieme al volantino occorre dare anche speranza, diffondere entusiasmo e coinvolgere, far conoscere i nostri programmi e le cose fatte a livello regionale e locale, ascoltare, comprendere i bisogni e le aspettative di chi abbiamo di fronte.
E’ importante stare in strada e dove la gente vive la quotidianità. Così come è importante telefonare e far sentire la nostra voce.
Un’altra azione mirata, da mettere in piedi al più presto, è telefonare a tutti gli iscritti dei DS e della Margherita e Repubblicani Europei. Molti di loro aspettano soltanto di essere coinvolti in un progetto che li renda di nuovo protagonisti: un patrimonio umano straordinario, un capitale che non può e non deve essere dimenticato e disperso.
Tutti i circoli possono recuperare gli elenchi degli iscritti ed occorre che questo lavoro venga fatto al più presto. E’ inutile ricordare quanto tutto ciò sia importante per fare le Marche più forti in un’Italia più moderna.
Un caro saluto
Sara Giannini