venerdì 29 febbraio 2008

Mi fido di Walter

Ci hanno segnalato un bel video per Walter Presidente e noi lo pubblichiamo perchè.. perchè .. Perchè se pò fa!!!



da presidentewalter@gmailcom

martedì 26 febbraio 2008

Statuto, Manifesto dei valori e Codice etico


Il 16 febbraio 2008, l’Assemblea Costituente del Partito Democratico ha approvato lo Statuto, il Manifesto dei valori e il Codice etico del Partito Democratico.

Lo Statuto

Il Manifesto dei Valori

Il Codice Etico

dal sito del Partito Democratico

domenica 24 febbraio 2008

Elezioni Politiche 2008: Avvio della campagna elettorale

Il Circolo del Partito Democratico di Ostra Vetere si riunisce in assemblea aperta a tutti gli elettori delle primarie del 14 ottobre, Lunedì 25 febbraio alle ore 21 in Via Mazzini con il seguente ordine del giorno:
1) Scelta dei candidati
2) Avvio della Campagna elettorale

mercoledì 20 febbraio 2008

Walter Veltroni a Falconara


Manifestazione Provinciale del Partito Democratico a Falconara Marittima dove giovedì 28 febbraio alle ore 15 al Palasport Badiali arriverà Walter Veltroni.
Per un'Italia Moderna:
Si può fare.

mercoledì 13 febbraio 2008

No a battaglie culturali contro le donne



Il blitz della polizia dopo un'interruzione di gravidanza, avvenuta ieri presso il Policlinico di Napoli, entra con effetti dirompenti nella già accesa discussione politica sulla opportunità di rivedere la legge 194.

Intervista di Maria Zegarelli - l'Unità a Barbara Pollastrini Ministro per i Diritti e le Pari Opportunità

Ministra, la polizia irrompe in un ospedale di Napoli. L’ipotesi di reato è: feticidio. Sarà un caso, in questo momento?
«No, accade all’interno di un clima. E io dico: non ci sto. In tante dobbiamo dire «basta». L’amore per la vita non è di una parte: mi appartiene, ci appartiene, appartiene alla storia delle donne».

A proposito di parte, non le sembra che stia diventando sempre più una battaglia degli uomini?
«Da tempo l’uso delle parole ha travalicato il segno, in particolare l’uso delle parole da parte di alcuni uomini. Associare la moratoria contro la pena di morte al dramma di una sala operatoria; definire la Ru486, «veleno nel corpo delle donne», come il prezzemolo; accusare l’Unità di fomentare l’ideologia dell’eugenetica, mi sembra davvero troppo. Cos’altro dobbiamo sentire per accorgerci di un’offensiva culturale che ha come obiettivo i valori della responsabilità e della libertà femminile e, lo dico in modo esplicito, della stessa laicità?».

La moratoria è diventata anche un cavallo di battaglia del Cavaliere...
«L’idea della lista «pro-life» è la traduzione di una campagna. Ed è l’impostazione che distingue in America la piattaforma dei repubblicani dalle posizioni di Hillary e Obama. Il candidato McCaine ha messo al terzo posto del suo programma elettorale proprio questo tema. Non a caso il presidente del Pdl si è fatto paladino della moratoria contro l’aborto all’Onu. Ma in Europa dove una parte del centrodestra respinge proposte che considera pericolose e sbagliate».

Secondo lei rischia di diventare un boomerang in Italia?
«Ne sono certa: la grandissima parte delle donne di questo Paese e una buona parte degli uomini sono contrari a questa crociata. Il presidente del Pdl dice di volersi fare paladino, in sede Onu, della lotta all’autodeterminazione della donna, e contemporaneamente parla di libertà di coscienza. Siamo in un evidente stato confusionale...».

Forse però il centrosinistra dovrebbe fare autocritica: è vero o no che c’è stato chi ha accettato di rimettere in discussione la legge?
«Il Pd è nato anche per mettere al centro il valore della persona, nella sua libertà e responsabilità, e questo deve valere prima di tutto per le donne. Sempre più dovrà avere chiaro che siamo innanzi a temi che investono la cultura politica e di governo di ogni partito e di ogni paese. In questo contesto si deve scegliere quale è la bussola. Per noi, è lo sguardo laico sul mondo, l’autonomia delle classi dirigenti e il rispetto per il contenuto della Costituzione. Il Manifesto dei valori del partito ha affermato, dopo una ricca discussione, questa triangolazione di principi».

Le faccio una citazione: «Le posizioni di Berlusconi sull’aborto sono quelle di un laico attento ai dati scientifici... Io, lui e Ferrara la pensiamo allo stesso modo». Firmato: Paola Binetti. Anche lei é nel Pd.
«È il suo punto di vista, non lo ritengo maggioritario. Discutiamo nel merito della 194 e facciamolo con spirito di dialogo. È una legge saggia proprio per l’equilibrio tra informazione sessuale, tutela maternità e lavoro alle donne. Vorrei un Paese in cui amore per la vita significasse anche impegno per i diritti umani calpestati dalla tratta, dalla lapidazione per adulterio, da ogni forma di violenza. L’amore per la vita non si tira come un elastico, non si arresta innanzi al testamento biologico, al fallimento della legge 40 e alla affermazione dei diritti civili».

La Sinistra Arcobaleno accusa il Pd di non essere affidabile sulla laicità. Detto dai suoi ex compagni di viaggio che effetto le fa?
«Lo dicono gli amici, quelli con cui abbiamo combattuto tante battaglie. Vorrei fare un appello, all’avvio di questa campagna elettorale: se l’offensiva culturale in atto è di carattere globale, cerchiamo di rispettarci, perché l’avversario da combattere è chi cerca di mettere in dubbio la laicità e la libertà delle persone».

dal sito del Partito Democratico

Costituito Comitato Nazionale Giovani Democratici


Si è costituito il Comitato promotore dei giovani democratici, un primo passo verso la nascita del Movimento Giovanile. Nel Comitato sono rappresentate esperienze e sensibilità diverse con ragazze e ragazzi provenienti dal mondo dell'associazionismo, del volontariato della scuola e dell'università. Il primo impegno dei giovani democratici sarà mobilitare la partecipazione degli under 30 intorno alla candidatura di Walter Veltroni, organizzando in tutte le province d’Italia incontri ed iniziative rivolte alle nuove generazioni.

Il comitato è formato da:
Enzo Reda; Giuseppe Failla; Di Lascio Federica; Filibeck Giacomo; Andrea Casu; Leonardo Esposito; Simone Martino; Paolo Dagostino; Tobia Zevi; Scoppola Francesco; Osama Al Saghir; D'Arrigo Giacomo; Francesca Battistelli; Cristian Umbro; Fabio Astrobello; Giulia Di Pierro; Paola Bruno; Vertecchi Pietro; Alessia Filippi; Mattia Stella; Michele Samoggia; Lorenzo De Ciccco; Fausto Raciti; Roberto Speranza; Federica Mariotti; Sara Battisti; Luigi Madeo; Luciano Nobili; Gianluca Lioni; Pina Picierno; Massimo Pintus; Lucia Menozzi; Angelo Petrosillo.

dal blog dei Giovani Democratici Italiani

lunedì 11 febbraio 2008

Walter Veltroni: Discorso per l'Italia


Il destino dell’Italia
“Cominciare da qui, da questa piazza, da questo borgo, con alle spalle questo magnifico panorama italiano, è un modo per dire a cosa pensiamo: non al destino di questo o quel leader, non a questo o quel partito, ma al destino dell’Italia, al nostro Paese, alla sua struggente e meravigliosa bellezza e alla sua storia grande e tormentata, alle gravi difficoltà del suo presente e alle straordinarie potenzialità del suo futuro”.

L’ambientalismo del fare
“Lo sviluppo contro l’ambiente non è sviluppo. Ma anche viceversa: una difesa dell’ambiente che si riduca alla moltiplicazione di vincoli e veti contro la crescita è sterile e perdente. E invece, un nuovo ambientalismo, un ambientalismo positivo, un ‘ambientalismo del fare’, come lo abbiamo chiamato, inserito in una nuova cultura della sostenibilità e della qualità della vita, può diventare un formidabile volano di sviluppo. Prendiamo il sole: non è solo un’alternativa al petrolio per la salute della Terra, ma uno dei principali traini della crescita di domani”.

Il futuro, il tempo in cui dobbiamo andare
“Non bisogna aver paura del nuovo. Il futuro è l'unico tempo in cui possiamo andare. Ma il nostro paese, i suoi meccanismi politici ed istituzionali, sembrano temere le cose nuove. Sembrano paralizzati dal demone del conservatorismo. Sembrano pensare che il mestiere di chi può decidere sia solo quello di rinviare; il mestiere di chi ha il potere sia solo quello di usarlo per mettere veti, paletti, bloccare sul nascere quella meraviglia che è il nuovo. Il nuovo che sorge dal talento, dalla scienza, dall’energia delle donne e degli uomini”.

L’Italia che vogliamo
“Una nuova generazione di italiani chiede una Italia più aperta e dinamica, più giovane e mobile. L'Italia del nuovo millennio, non l'Italia della fine del secolo precedente. L'Italia dell'ascolto e della ricerca, l'Italia del rigore e della responsabilità, l'Italia dei doveri e non solo dei diritti. L'Italia della mobilità sociale e non dei corporativismi asfissianti. L'Italia della ricerca, della scienza e della tecnologia e non degli steccati ideologici. L’Italia della legalità e non della furbizia. L'Italia che ritrova i valori, il senso della sua grandezza e l'orgoglio di sé”.

Lo spirito da ritrovare
“Viviamo più a lungo perché viviamo meglio. So che dire questo contrasta un po’ col luogo comune per cui ieri è sempre meglio di oggi. Ma è proprio di questo che ci dobbiamo liberare. Non restiamo con la testa rivolta all’indietro, ad un passato del quale dobbiamo riconoscere la grandezza e dal quale, come abbiamo detto, possiamo trovare stimoli. Ma invece viviamo pienamente il presente e volgiamo lo sguardo al futuro. Oggi abbiamo immense possibilità: di sapere, di conoscere, di viaggiare e dialogare, di scoprire”.

Quale politica?
“Una politica che nello stesso giorno in cui un uomo che fa onore all’Italia, Umberto Veronesi, indicava vie nuove per il futuro della lotta al cancro, dava un triste spettacolo di sé, con quegli schiamazzi e quegli sputi nell’Aula del Senato che hanno dato un’immagine dell’Italia che non meritiamo e non vogliamo più vedere. E state certi che quel senatore troverà ospitalità in qualche lista. Quelle urla sono la più brutta espressione di una politica senza radici nella grande storia italiana, ripiegata su se stessa, priva della voglia di rischiare, di conoscere le sfide brucianti di un tempo nuovo. Dell’incapacità di fare ciò per cui il Presidente Napolitano non ha mai smesso di spendere energie e saggezza: mettere al primo posto il bene del Paese, al primo posto l’amore per le istituzioni. Quello che nelle ultime settimane avrebbe dovuto far scegliere non la propria presunta convenienza, ma la riscrittura delle nostre regole comuni: una legge elettorale per la stabilità e la riduzione della frammentazione del sistema politico, una sola Camera legislativa, la riduzione del numero dei Parlamentari e dei costi della politica”.

Un progetto per cambiare il Paese
“Noi siamo pronti. E' all'Italia vera, che noi parliamo. Oggi, grazie al lavoro del governo Prodi, possiamo fare quello che non è mai stato fatto. Quello, gli italiani lo sanno, che è stato ogni volta annunciato ai quattro venti, ma non realizzato. Verrà il tempo per dire agli italiani ciò che è nostro dovere dire: questo è il nostro progetto per cambiare il Paese, queste sono le cose che faremo per fronteggiare i problemi e trovare soluzioni. E lo potremo dire guardando negli occhi l’Italia, perché abbiamo deciso, unilateralmente, di correre liberi. Liberi, più che soli”.

Il tempo del coraggio e del cambiamento
“Il tempo della decisione e della responsabilità. Gli occhi degli italiani hanno visto troppo odio e divisioni in questi anni. Unire l'Italia, restituirle forza e orgoglio di sé. Ritrovare quel desiderio del nuovo che è l'energia vitale di una comunità. Chi, più di noi, più degli italiani, può unire passato e futuro? L'Italia deve essere unita. L'odio e le divisioni di questi anni ci hanno fatto perdere occasioni importanti”.

Gli italiani vogliono una stagione nuova
"Gli italiani non “appartengono” a nessuno, se non a se stessi. Appartengono alla propria coscienza, alla propria mente, al proprio cuore. Ed è così che decideranno, il 13 aprile. Di una cosa sono certo: gli italiani vogliono uscire dalla confusione, dall’instabilità e dall’immobilismo. Vogliono una stagione nuova. L'Italia deve lasciare l'odio e scegliere la speranza. L'Italia deve lasciare la paura e scegliere il nuovo”.

Poche righe, un pezzetto di storia
“L’altro giorno, la sera stessa in cui abbiamo presentato il nuovo sito internet del Partito democratico, è arrivata una mail. Poche righe, a raccontare un pezzetto della nostra storia. ‘Ricordo con grande nostalgia – dice la lettera – quando mio nonno mi portava nella stalla a vedere i buoi, io avevo quattro cinque anni. Mi raccontava tante storie, ma una la ricordo molto bene. E' quella di quando lui aveva nascosto nella stalla un gruppo di partigiani che erano sfuggiti ad un rastrellamento fascista e aveva messo a repentaglio la sua vita e quella di tutta la sua famiglia. Però l'aveva fatto e ancora ricordo che me lo diceva come se fosse la cosa più ovvia. Di fronte alla difesa della libertà e della propria patria non c'è esitazione, si fa cosa si deve fare e basta. Non l'ho mai ringraziato abbastanza per queste storie, certo che ancora oggi che ho 51 anni le ricordo volentieri, sono parte di me stesso me le porto dentro di me. Vorrei che il Partito Democratico avesse questi sapori veri, autentici’. L’Italia è questo. L’Italia è andata avanti così. Così è diventata una grande democrazia, uno dei pilastri della nuova Europa unita, dell’utopia di Altiero Spinelli divenuta realtà”.

Il fallimento della politica
“Il bipolarismo che abbiamo conosciuto in questi anni si è dimostrato incapace di uscire dallo schema dello scontro ideologico. L’ideologia non c’era più, ma è come se la politica non fosse capace di rinunciare ai suoi cascami: la cultura del nemico, il dualismo manicheo, la demonizzazione dell’avversario, a volte un vero e proprio sentimento di odio, almeno predicato e ostentato, nei confronti della parte avversa. La politica in questi anni non è riuscita a imprimere forza, a portare avanti quelle grandi riforme, quelle liberalizzazioni e modernizzazioni di cui l’Italia ha bisogno. Una politica che divide il Paese, invece di unirlo per far fronte ai problemi di tutti. Una politica che divide non solo tra destra e sinistra, ma anche tra Nord e Sud, tra italiani e immigrati, tra dipendenti e autonomi, tra padri e figli, tra laici e cattolici. La stragrande maggioranza degli italiani è stanca di una politica come questa, che crea una conflittualità esasperata e la usa come alibi per non affrontare i veri problemi del Paese”.

La politica si deve rialzare
“L’Italia non si deve rialzare L’Italia è in piedi. Sono in piedi gli italiani. E’ la politica che si deve rialzare. Gli italiani sono le persone che tengono duro in silenzio e con dignità, che magari fanno mille sacrifici per mantenere la loro famiglia, ma non rinunciano all’onestà, al rispetto delle leggi, all’accoglienza, alla solidarietà verso il proprio vicino così come verso chi arriva da un paese lontano. Questa fatica, queste speranze, questa generosità non meritano di scomparire sotto la nuvola di parole e il rumore dello scontro politico”.

Il Partito democratico, unire l’Italia
“Per questo è nato il Partito Democratico. Per unire l’Italia. Per provare a superare una volta per sempre la politica faziosa e settaria. Per raccogliere le energie migliori del Paese attorno ad un programma di riforme che affrontino i mali strutturali che lo affliggono da troppo tempo. Per dare alla politica un respiro nuovo”.

Una politica nuova
“E’ la politica intesa come lotta per grandi principi e grandi valori: la libertà, la giustizia, la pace. Ideali grandi, per i quali si può dare la propria vita, donandola ogni giorno nella fatica dell’impegno quotidiano, o addirittura accettando di perderla, pur di non tradire in nome della vita ciò che alla vita dà significato. Ed è la politica come impegno concreto per risolvere i problemi quotidiani delle persone, per rendere più lieve la vecchiaia, la malattia, la solitudine, per incoraggiare la speranza di una giovane coppia che pensa di mettere al mondo un figlio ma prima deve risolvere la sua prima preoccupazione, quella della casa; per aumentare le opportunità per chi vuole mettere alla prova i propri talenti”.

Cambiare la politica, cambiare l’Italia
“Il Partito Democratico nasce per questo. Per far riamare la buona politica, quella che in uno straordinario giorno di ottobre tre milioni e mezzo di persone hanno animato con al loro passione, con al loro partecipazione. Il Partito democratico nasce per dare alle donne e agli uomini e ancor più alle ragazze e ai ragazzi del nostro Paese la certezza che se vogliamo, insieme, noi possiamo cambiare la politica e cambiare l’Italia. La scelta è tra passato e futuro. Dobbiamo credere in ciò che l’Italia può essere”.

Voltare pagina
“Noi ci presentiamo agli italiani con una chiara proposta di governo: un programma, una leadership, una squadra coesa e affiatata. Lo state vedendo. Dopo la nostra scelta tutto si è messo in movimento. Anche nell’altro campo. Ma guardate bene quel che succede nelle loro file: sono preoccupati di “come” vincere, non del “perché” vincere. Di come organizzarsi meglio, non di cosa offrire di nuovo all’Italia, di cosa fare di nuovo per gli italiani. D’altra parte hanno già governato l’Italia per sette anni, e propongono solo di tornare a farlo, esattamente come prima. Noi vogliamo voltare pagina. Noi diciamo: non cambiate un governo, cambiate l’Italia. Cominciamo. Cominciamo a farlo insieme. Trasformiamo l’Italia”.

Si può fare
“Tocca a noi. Tocca a milioni di italiani. Dipende da noi, quello che possiamo fare insieme. Quello che insieme faremo. Una Italia moderna, serena, veloce, giusta. Si può fare. Questi due mesi ci metteremo in viaggio, toccheremo tutte le 110 province italiane, tutta la bellezza e la meravigliosa diversità del Paese. Questi due mesi saranno il modo più appassionante che abbiamo per far vivere le nostre speranze e dare corpo ai nostri sogni”.

Un Paese grande e lieve
“La speranza, la fiducia nel futuro, è il motore del cambiamento che serve all’Italia. E’ per questo che io mi candido. Non per ricoprire una carica. E vi chiedo, nei prossimi mesi, di pensare non a quale partito, ma a quale Paese. Facciamo un Paese grande e lieve. Una Italia in cui non si muoia per lavorare. In cui studiare e intraprendere sia facile. In cui le donne e gli uomini ritrovino la voglia di viaggiare, insieme e sicuri, verso il futuro. In cui la politica riscopra il coraggio di rischiare il nuovo. E forse, un giorno, ricorderemo che qui, oggi, in una bellissima domenica italiana, tutto è cominciato”.

Dal sito del Partito Democratico

Si riunisce per la prima volta il circolo

Il Coordinatore Lorella Campolucci ha indetto per martedì 12 febbraio 2008 alle ore 21.00 presso la sede del Circolo in Via Mazzini ad Ostra Vetere, la prima riunione dei delegati eletti.

martedì 5 febbraio 2008

55 i Circoli Territoriali del PD nella Provincia di Ancona

Lo scorso fine settimana in provincia di Ancona sono nati ben 55 Circoli territoriali del PD e sono stati consegnati più di 9250 certificati, pari al 30% dei votanti del 14 ottobre.Sono numeri non scontanti, che si collocano in un positivo trend nazionale che se si confermasse potrebbe veder superare largamente il milione di aderenti.In provincia erano candidati 1200 cittadini ai vari livelli di direzione politica del PD. Agli eletti, negli organismi territoriali, si andranno ad aggiungere gli amministratori locali.Da tanto tempo una forza politica non disponeva sul territorio di tanta disponibilità all’impegno e di tanta apertura di credito.Sono dati interessanti per la democrazia che da un lato certificano un’idea della politica intesa come passione civile e come impegno, dall’altro testimoniano come vi sia una diffusa domanda di politica nuova che è anche disponibile ad organizzarsi. Abbiamo scelto di far nascere il PD in modo inedito, felicemente inedito e su questa strada vogliamo continuare. Se prima i direttivi di base erano nominati sulla base di meccanismi di cooptazione, oggi quegli stessi sono stati eletti, tramite preferenza, direttamente dai cittadini.La maggior parte degli eletti, Coordinatori di Circolo o componenti dei Comitati comunali, non ha mai avuto ruoli di direzione politica nei partiti promotori del PD. Condizione fondamentale per approdare, a partire dal basso, ad una dialettica fondata sulle distinzioni riguardo alle opzioni per il futuro piuttosto che a quelle basate sulle appartenenze del passato. Il Pd deve saper interpretare il nuovo che c'è nella società italiana. Deve essere una forza fresca che sappia sollecitare la capacità dei cittadini di esprimersi in maniera nuova. Dentro il processo di costruzione c’è la capacità di essere dentro la società e al tempo stesso essere un soggetto politico aperto. Radici profonde e carattere lieve.

Emanuele Lodolini

Piero Fassino ad Ancona

Venerdì 8 febbraio Piero Fassino sarà in tour nella provincia di Ancona.
Alle ore 15.00 sarà al Palasport Liuti di Castelferretti - Falconara (via Montale) per una manifestazione promossa dal neocostituito Circolo territoriale.
Alle ore 17.00 Fassino parteciperà ad Ancona ad una manifestazione provinciale, promossa dal Coordinamento provinciale PD. L'appuntamento è al Super Cinema Coppi (C.so Carlo Alberto).

lunedì 4 febbraio 2008

Costituito il Circolo del Partito Democratico di Ostra Vetere

Nasce il Circolo del Partito Democratico di Ostra Vetere. Alle operazioni di voto per l’elezione dei rappresentanti comunali svoltasi sabato 2 e domenica 3 febbraio presso la sede del Circolo in Via Mazzini, 22/A, hanno partecipato 102 votanti su 185 delle primarie del 14 ottobre 2007, pari al 55.15%.
Lorella Campolucci è il primo Coordinatore del neonato circolo comunale. “Sono molto soddisfatta dei risultati ottenuti ad Ostra Vetere” dichiara Lorella Campolucci “Ringrazio tutti coloro che in questi giorni si sono attivati e resi disponibili, in particolar modo il responsabile comunale della fondazione del PD che ha brillantemente coordinato tutti i lavori.
È un momento importante, specialmente per il nostro territorio. Il gruppo che si è costituito è un bel gruppo, molto motivato. Insieme lavoreremo con serietà per dare solide radici al PD e allo stesso tempo, per cercare di riconquistare, seppure in un momento delicato e difficile, la fiducia dei cittadini in una politica che deve ritrovare il suo vero significato e valore. Proprio questa sarà la nostra sfida: combattere l’individualismo che caratterizza sempre di più e sempre più fortemente la nostra società, e riportare al centro della politica gli interessi collettivi, il bene comune e riconquistare il senso di comunità.
E’ nostra intenzione mantenere uno stretto contatto e una totale apertura nei confronti di tutti i cittadini. Creeremo occasioni di incontro e di dibattito, perché ricordiamoci, abbiamo impegni importanti che ci attendono a breve.
Il gruppo del PD di Ostra Vetere è composto per metà da donne, e questo è già un elemento di grande novità, è un gruppo giovane, ma non manca chi può mettere a disposizione una maggiore esperienza. Il pluralismo di idee, garantirà riflessioni serie, approfondite e sicuramente permetterà di giungere a sintesi più approfondite. Sono quindi sicura che ci sono tutti i presupposti per fare un ottimo lavoro.”

Sono stati eletti al Comitato di Circolo Comunale:
API Mario
BRUNETTI Mauro
CAMPOMAGGI Antonella
CAMPOMAGGI Simone
CECCHINI Luigi
GREGORINI Guido
GUAZZAROTTI Paolino
MANCINI Alessandro
MANCINI Maria Giuseppina
PETTINARI Gabriella
PETTINARI Maria
PUERINI Luca
PUERINI Stefania
ROTATORI Rita
SCHIAROLI Stella
TINTI Sabina
Per l’elezione dei Delegati all’assemblea provinciale il Circolo di Ostra Vetere si è così espresso:

MAZZONI Cristian 34 voti Schede bianche 3
PASQUALINI Riccardo 53 voti Schede nulle 12
CAMPOLUCCI Lorella 87 Voti